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IL ROLE CRAFTING: ISTRUZIONI PER L’USO 

IL ROLE CRAFTING: ISTRUZIONI PER L’USO 

Oggi vi proponiamo un nuovo articolo sul role crafting: istruzioni per l’uso. Per concludere la nostra riflessione riguardo l’importanza e l’efficacia del role crafting (ti sei perso gli articoli scritti fino ad ora? Li puoi trovare qui LINK e qui LINK) vi proponiamo una delle nostre interviste.

Abbiamo dialogato con la dottoressa Barbara Martini, psicologa, psicoterapeuta EMDR, consulente per METI, formatrice nelle organizzazioni. Le abbiamo chiesto come pensa possa essere applicato lo strumento del role crafting nelle aziende, specialmente per esaltarne l’utilità nella modalità di lavoro in smartworking.

 

Il role crafting: istruzioni per l’uso. Di cosa parliamo

Come lo definiresti?

“Direi che possiamo considerarlo come una definizione fluida del ruolo lavorativo. Il role crafting mi da l’idea di costruzione fluida in cui far emergere anche altri aspetti oltre alle responsabilità e alle attività di ruolo.” 

Cosa lo differenzia secondo te dal Job Crafting?

“Il “crafting” è lo stesso, l’idea di costruire. Ma “JOB” è il lavoro, “ROLE” è la persona. La differenza che secondo me è importante è il focus sulla persona a 360 gradi, dove c’è spazio per le emozioni. Valori, responsabilità e attività sono il “pacchetto standard”, ma c’è uno spazio importante anche per le emozioni insite nel ruolo delle persone. Mi piace molto che sia fluido. Prendiamo ad esempio il mio ruolo di formatrice: è diverso oggi rispetto a quello che sarà tra un mese o rispetto a com’era un anno fa, prima del Covid. Ci sono e ci saranno alcuni aspetti emozionali in più che mi caratterizzano nell’esercizio del ruolo.”

 

Il role crafting: istruzioni per l’uso.  

Pensando alle difficoltà emerse in questo periodo per persone e aziende, quali pensi siano i vantaggi di proporre questa particolare attività alle organizzazioni?

“Penso sia molto importante. Dà senso e, usando la metafora di un albero, è come se con il job crafting si costruissero le radici, ovvero la base, quindi le attività e responsabilità; i rami, perciò le foglie, rappresentano la fluidità, che è la parte più personale, legata ai valori, alle emozioni, al cambiamento. Vedo vantaggi legati all’adattamento al cambiamento. La base è il tronco; c’è qualcosa che si muove ed è il senso. ll ruolo c’è, anche se è fluido, è cambiato, usiamo strumenti diversi, ma la nostra essenza resta.”

Hai citato la natura. In uno scorso articolo ci siamo soffermati sulla metafora del bialbero (vuoi leggerlo? Clicca qui: LINK)…

“L’ho trovata molto utile per il mio lavoro: radici che nascono e qualcosa di nuovo. Quando qualcuno mi ha detto “ma queste sono le mie radici, io non posso cambiarle”, io ho mostrato la foto del bialbero e mi sono sentita dire “ma allora posso cambiare senza buttare via quello che ho!

Mi piacerebbe darvi un’altra metafora: quella dell’acqua. H2O: che tu sia l’acqua per innaffiare le piante, la pioggia, l’acqua per cuocere la pasta, il ghiaccio nel Martini, il vapore… è sempre H2O. Che tu sia dentro una giara gigante nel mare, nel fiume o in una bottiglietta sul treno. Mi adatto, cambio, come forma e come contenitore, ma la mia essenza è sempre la stessa. Mi sembra molto adatto: la mia essenza sono i valori e le mie responsabilità, ma io posso cambiare.”

Il role crafting: istruzioni per l’uso… in un’azienda ibrida. Quale può essere l’utilità in questo tipo di organizzazione? 

“Sicuramente è utile avere persone che hanno più consapevolezza di sé e più strumenti per gestire il cambiamento e la crisi. Questo credo sia importante: le aziende hanno cambiamenti, attraversano periodi di crisi, chiedono la cassa integrazione, devono fare scelte per licenziamenti, vivono acquisizioni.

È importante in questi ultimi casi citati dare alle persone la possibilità di essere più consapevoli di ciò che possono offrire anche al di fuori del proprio lavoro. È uno strumento che dà valore alla persona e aiuta in periodi di transizione. Anche in caso di cambio di strategie, di acquisizione: cambiamo forma ma noi siamo noi, e qual è il nostro ruolo e il nostro valore? Il role crafting ci aiuta a riflettere su questo, perciò lo vedrei proprio in fase di cambiamento, di acquisizione, sviluppo, crisi.”

Secondo te, quali possono essere gli ambiti di applicazione di questo strumento?

“Io lo userei individualmente nel coaching, nella selezione (dice quale percezione si ha del ruolo e dà molte informazioni personali), in fase di valutazione e sviluppo del potenziale, in aula di formazione, per team building in aziende nuove o in acquisizione, per l’inserimento di persone nuove, anche per lo scambio di feedback tra collaboratori e colleghi.”

 

Il role crafting: istruzioni per l’uso. Le persone 

Pensi che il role crafting rappresenti un’opportunità per il benessere di una persona a lavoro?

“Sì, significa dare senso e valore. In questo periodo facciamo tante cose, siamo stanchi, a volte demotivati, spaventati: ma qual è il senso? Role crafting serve a dare valore. Faccio sempre questo esempio: se lavoro per la nettezza urbana io non svuoto cestini, tengo pulita la mia città. Spesso perdiamo il senso di quello che facciamo. Role crafting è costruire il ruolo per passare dallo spaccare pietre al riuscire a vedere qual è la cattedrale che sto costruendo.

Pensando ai vantaggi che deriverebbero da questo strumento, credi che possa essere adatto ed efficace a tutte le organizzazioni? Si tratta di fare un regalo alle persone…

“Non ci sono aziende più giuste o sbagliate. Ci sono aziende che possono vivere momenti di crisi e cambiamento, di crescita… momenti in cui vogliono cambiare. Ma questa attività si può fare con tutti, anche trasversalmente e a molti livelli. È bello anche farlo in team: è un’attività di team building tra gruppi o persone diverse.”

È bello pensare che crei occasioni di feedback o spazi per far nascere nuove idee, non trovi?

“Sì, si può lavorare anche come comunità di pratica. Prendiamo la categoria professionale dei liquidatori: ci sono cose comuni che tutti sanno e devono fare, ma c’è anche modo di arricchirsi e far risaltare i propri valori e le proprie emozioni, distinguersi e valorizzarsi.”

Focalizzandoci sulla modalità di lavoro in smartworking e in questo tempo di digital transformation, che risvolti può avere il role crafting sulle persone?

“Il digitale ci porta a s-personalizzarci. Se mi fermo a riflettere sul senso di quello che faccio, su cosa mi guida, come fosse un filo rosso, diventa più semplice farlo anche davanti ad un computer. Soprattutto in questo momento dove ci sfuggono tante cose ed è così faticoso.”

 

Grazie alla dottoressa Martini per i numerosi spunti di riflessione che ci ha dato. Se vi siete lasciati incuriosire dallo strumento del role crafting, dalle possibilità che offre e dalle prospettive a cui ci apre, potete contattarci (clicca qui: LINK) o provare l’experience qui: LINK

Alla prossima settimana per i saluti e gli auguri di Natale. Seguiteci sui nostri social per rimanere sempre aggiornati!

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