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Costruire un contesto resiliente: UNLOCK2020

Costruire Un Contesto Resiliente: UNLOCK2020

Oggi parliamo di come costruire un contesto resiliente partendo da UNLOCK2020. Per le nostre considerazioni usiamo le parole di Renzo Piano, non uno scalatore, ma un grande architetto,orgoglio italiano nel mondo. Uomo di mare, non sappiamo se ami allo stesso modo la montagna, contesto delle nostre cordate, ma le sue parole ci sembrano familiari.

Nella sua intervista rilasciata il 29 giugno a Sky (https://tg24.sky.it/cronaca/2020/06/28/vite-renzo-piano-intervista),racconta

…”Il foglio bianco è la metafora del campo libero, la libertà totale, ma nel lavoro creativo non è vero che la totale libertà aiuti. Aiuta invece avere dei limiti, delle regole. Questo avviene in tutte le arti, anche in musica”.

La resilienza del  contesto, terz’ultima dimensione della resilienza, accanto alla resilienza individuale e a quella gruppale, è l’oggetto delle nostre riflessioni . Il contesto, spazio in cui sperimentiamo i rapporti organizzativi e costruiamo i nostri risultati, ci dà limiti e regole, oltre ad essere risorsa.
Il contesto è dato ed è modificabile dal nostro agire, allo stesso tempo. In organizzazione è costruito attorno a diversi elementi che si intersecano tra di loro e che si influenzano attraverso un processo di interdipendenza. Alla modifica di un fattore l’equilibrio dell’intero sistema viene a mancare e bisogna portarlo ad una situazione di stabilità. 

Costruire un contesto resiliente: di cosa parliamo

In ogni intervento organizzativo l’elemento essenziale è evidenziare i suoi elementi contestuali: in che contesto ambientale, storico, produttivo l’azienda si inserisce e quale contesto vuole determinare al suo interno in termini di gestione degli spazi, dei tempi, della creazione e diffusione di una cultura unica e condivisa. Attualmente, contesto inteso come luogo sicuro in cui sentirsi protetti, in cui sia rispettata l’integrità psico-fisica, in cui mi sento dotato di tutte le misure utili a proteggermi. Ma anche contesto dato da confini più o meno fluidi o rigidi. Contesto in cui le dinamiche organizzative si verificano esclusivamente al suo interno, o contesto dislocato in diverse aree, forme, dimensioni. Ed ancora contesto virtuale, fatto di relazioni a distanza, di artefatti tecnologici. 

I sistemi ecologici di Bronfenbrenner

Il contesto influenza e viene influenzato dall’ambiente in cui è situato. L’organizzazione potrebbe decidere di definire delle politiche aziendali che permettono all’ambiente esterno di essere valorizzato. Decidere di porre attenzione all’ambiente, e quindi stabilire delle politiche di sostenibilità aziendale. Attuare una produzione basata sui prodotti locali del territorio oppure di dar vigore al territorio scegliendo una campagna di marketing incentrata su quel contesto.

Insomma stiamo parlando della teoria dei sistemi ecologici di Bronfenbrenner, che descrive con sistematicità strutturale il contesto ecologico, intendendolo come una serie ordinata di sistemi interagenti inclusi l’uno nell’altro, allo scopo di favorire la comprensione delle interrelazioni dinamiche tra i vari fattori personali e ambientali che  influenzano lo sviluppo umano. 

  • Il microsistema può essere definito come un pattern d’attività, un insieme di ruoli sociali e di relazioni interpersonali esperite dall’individuo in un setting faccia a faccia, che ha caratteristiche fisiche, sociali e simboliche che facilitano o inibiscono il coinvolgimento in interazioni sempre più complesse con l’ambiente immediato. 
  • Il mesosistema inteso come sistema di sistemi, comprende i legami e i processi che hanno luogo tra due o più setting che contengono la persona. 
  • L’esosistema comprende i legami e i processi che hanno luogo tra due o più setting uno dei quali almeno non comprende l’individuo, ma i cui eventi influenzano indirettamente l’individuo stesso. 
  • Il macrosistema, infine, consiste in un pattern sovraordinato di sistemi caratteristici di una cultura o sottocultura con particolare riferimento ai sistemi di credenze, conoscenze, risorse, stili di vita, opportunità. Ogni cultura, o subcultura, può alterare la struttura delle situazioni ambientali di una determinata società e produrre modificazioni correlate nel comportamento e nello sviluppo.

Costruire un contesto resiliente: UNLOCK2020

II contesto è questo e molto altro. Per noi può rispondere alla domanda: Come vivo il mio lavoro nella realtà di oggi? Come mi identifico in esso, come vengo e mi sento riconosciuto, come vivo le richieste e quali sforzi faccio?

Come risponderanno gli HR a questa domanda nel contesto in cui si trovano ad operare oggi? E come è utile questa domanda per gli HR, che possono utilizzarla per ricercare dei core-data e strutturare interventi mirati che sostengono le persone all’interno del loro contesto? 

Nelle domande è possibile delineare tre direttrici che caratterizzano il contesto. 

UNLOCK2020: le aree di un contesto resiliente

Significato e senso del lavoro

Il significato e senso del lavoro, “Parlare di sensemaking significa parlare della realtà come di una costruzione continua che prende forma quando le persone danno senso retrospettivamente alle situazioni in cui si trovano e a quello che hanno creato […] Le persone danno senso alle cose confrontandosi con un mondo al quale hanno già attribuito ciò in cui credono” (Weick, 1997). La “soggettivizzazione” della realtà operata da Weick ha focalizzato l’attenzione su un’analisi cognitivo-ontologica che pone l’accento sull’azione dei soggetti sull’ambiente (enactment): noi attiviamo l’ambiente in cui poi ci troviamo ad agire e quell’ambiente ci condiziona per il fatto stesso che l’abbiamo attivato in base alle nostre mappe cognitive.

La costruzione continua…. ritorniamo alle parole di Renzo Piano:

…”Io mi occupavo principalmente di smontare le cose, i pezzi, e forse è anche lì che ho appreso l’amore per il pezzo, gli elementi, le giunzioni. Però poi c’è una cosa che deve esserci, ci deve essere il Kalos. È lì, quando capisci come le cose stanno assieme, come la luce penetra, come lo spazio si realizza, che entra in gioco qualcosa che si potrebbe definire la poetica del costruire. Sono cresciuto dapprima, senza essere un architetto, sui cantieri a imparare una cosa: che costruire è un gesto straordinario, è esattamente l’opposto del distruggere. È un gesto di pace, un gesto di buona volontà.”

Le richieste del contesto

Le richieste del contesto in termini di obiettivi, responsabilità.  Le Job demands si riferiscono agli aspetti organizzativi del lavoro, che richiedono sforzi cognitivi ed emotivi, così le definisce Bakker nel Job Demand Resours Model. Modello attraverso il quale va ad indagare le richieste e le risorse lavorative che incidono sul grado di benessere o stress lavorativo. Bakker afferma che se ci si sofferma sulle richieste lavorative si attiva un processo energetico che nelle condizioni in cui le richieste diventano eccessive provocano uno stato di affaticamento che può trasformarsi in burnout con conseguenze negative sulla salute.

Sempre nell’intervista a cui facciamo riferimento Renzo Piano si sofferma sull’importanza, per gli architetti che devono costruire nelle città, di conoscere l’anima delle città, di entrare come protagonisti e attori nel contesto. Pensiamo che la stessa cosa sia necessaria per chi opera nei contesti organizzativi, entrare nella cultura, per comprenderla e migliorarla.

Nel film in cui si racconta la vita di Delmon Doss, primo obiettore di coscienza americano a cui è stata concessa la medaglia al valore, appare evidente come questa persona, medico, volontario nella seconda guerra mondiale, contribuisca con il suo agire a rendere migliore l’organizzazione militare, sostenendo i principi in cui crede, non contro l’organizzazione, ma per l’espansione di libertà e vita.

I vincoli organizzativi

I vincoli organizzativi, infine,  riguardano il layout e la sicurezza sul lavoro, tema che, se  da un lato è   centrale nel comprendere il contesto lavorativo, dall’altro consente la crescita professionale di chi opera all’interno del contesto. Non è possibile realizzare prodotti e servizi di qualità, essere “artisti” nella pratica, concetto che attraversa il nostro fare, attorno alla pratica dei professionisti competenti di Schon, se non all’interno dei vincoli, conosciuti ed accettati. 

L’analisi del contesto è ricca ed articolata. Per noi significa cercare elementi per costruire sicurezza, essere affidabili e “sentirsi parte”. Per saperne di più visitate il nostro sito (LINK) e provate la demo di UNLOCK2020…è gratuita (LINK)!

 

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