Change management: guida al modello Ibrido
Oggi, a chiusura del tema del mese, ci occupiamo di change management: guida al modello ibrido. In questo mese abbiamo riflettuto con voi in merito ai nuovi modelli organizzativi. Abbiamo analizzato l’evoluzione delle modalità di lavoro che questo tempo difficile ci obbliga a prendere in considerazione, e abbiamo visto come queste, seppur introdotte in un periodo complesso, possano comunque essere una possibilità di crescita e sviluppo. Ti sei perso qualche articolo? CLICCA QUI!
Change Management: guida al modello ibrido
L’introduzione e l’implementazione dello smartworking nelle nostre organizzazioni non deve essere arbitraria, infatti ci sono dei passi opportuni da prendere in considerazione. Nello scorso articolo abbiamo visto insieme come strutturare un sistema di valutazione e vi abbiamo lasciato da scaricare una case history per vedere come lo abbiamo fatto noi.
Oggi vi proponiamo una chiacchierata con Ferdinando Castellano, Presidente del Comitato Scientifico di METI ed esperto di sviluppo organizzativo, per rispondere ai vostri ultimi dubbi in merito al modello ibrido.
Q&A – Change Management: partiamo dal “cosa”
Cosa è il change management?
“Possiamo definire il change management come un’attività di cambiamento del modello di gestione e di direzione di un’azienda, partendo da situazioni e attività concrete orientate all’ottenimento di un cambiamento culturale dell’azienda e dei paradigmi con cui il management gestisce le persone, i processi e il lavoro.”
Quali difficoltà porta il contesto odierno a livello di gestione manageriale?
“La situazione odierna necessita di un change management, poiché si è generata una modifica del contesto all’interno del quale le aziende si trovano ad agire, in particolare ci riferiamo al lavoro in smartworking. Questa modifica ha riguardato, nello specifico, il modello comunicativo e di passaggio delle informazioni, i modelli di monitoraggio e verifica dello stato di avanzamento delle attività ed infine anche le possibilità di confronto tra le persone in presenza.
Compito del management è quello di trovare nuovi modelli da applicare alla propria azienda, in modo particolare nelle loro aree di riferimento. Il rischio nel non attuare un processo di change management e quindi di non attivare una riflessione sul modello gestionale e sullo stile di direzione del management è quello di sovrapporre in un contesto differente (quello che stiamo vivendo oggi) un modello di gestione e uno stile di direzione propri di un altro contesto (quello che vivevamo prima della pandemia). Questo causerebbe problemi di allineamento: delle persone, nel lavoro e verso i loro obiettivi, e dell’organizzazione stessa, nella sua azione.”
E dal punto di vista della socialità?
“Un altro aspetto imprescindibile e da prendere in considerazione è quello sociale. Nel sistema organizzativo, la relazione reciproca tra management e collaboratori nasce da un rapporto di fiducia. Nel distanziamento, questo rapporto va coltivato e per accrescerlo è fondamentale conoscere il valore intrinseco e professionale dei collaboratori con cui si lavora. Per esprimere concretamente la fiducia, uno strumento efficace è il processo di delega, necessario per il raggiungimento degli obiettivi. In presenza, il controllo è relativamente facile. In un contesto distanziato, invece, il rischio è superiore. Per abbassarlo e operare una buona attività di delega, è fondamentale avere una mappatura dei livelli di competenza e di possibilità di crescita dei propri collaboratori.”
Q&A – Change Management: il modello ibrido
Perché passare a un modello ibrido?
“Il passaggio ad un modello ibrido non avviene per convenienza, è un passaggio che deve avvenire per necessità. Il modello ibrido prevede che esistano due differenti modelli organizzativi, il modello tradizionale e il modello diffuso, e in un ipotetico continuum si pone nel mezzo. Obiettivo del management deve essere quello di integrare i due modelli, farli coesistere e funzionare. Il rischio è che si creino scompensi qualora i due modelli non “viaggino” alla stessa velocità, pertanto è necessario sintonizzarli e integrarli.
Pensiamo al bialbero: un giovane ciliegio sostenuto da un gelso centenario. Allo stesso modo dobbiamo pensare l’azienda ibrida: nata dall’innesto e dall’implementazione del lavoro a distanza in un’organizzazione già strutturata e caratterizzata dal lavoro in presenza, in cui dunque coesistono le due modalità in modo complementare e non in antitesi. Questo è importante farlo, mettendo anche a punto specifici processi di comunicazione, di informazione e di gestione che siano da collegamento tra le due modalità di lavoro.”
Ma come si può lavorare insieme… a distanza?
“Non dobbiamo cadere nell’errore di pensare che lavorare in smartworking voglia dire “essere sempre a distanza”. Anche in questa modalità è fondamentale la programmazione dell’organizzazione. Deve essere deciso quando e quanto le persone vanno in azienda, poiché anche per chi lavora in smartworking devono essere pensati dei momenti in cui si rientra in azienda e si attivano quei processi funzionali e interfunzionali di allineamento. Non si deve pensare ad un lavoro in solitudine. Le organizzazioni sono fatte di persone che lavorano insieme, che insieme raggiungono risultati e sono appartenenti allo stesso frame organizzativo.
Il passaggio al modello ibrido è una sfida a tutti gli effetti. Lo è per tutta l’azienda: per il Board, che deve mettere a punto tutto il sistema organizzativo aziendale e per i responsabili di funzione, che devono mettere a punto i modelli di lavoro delle diverse funzioni.”
Q&A – Change Management: l’importanza del “come”
Quali sono le variabili che devono essere considerate nella gestione di questo cambiamento?
“Le variabili che devono essere considerate sono quelle che caratterizzano tutte le organizzazioni: lo sviluppo di processi di lavoro, di distribuzione e di supporto (come la valutazione, la verifica, la comunicazione). Vanno considerate e riviste le strategie di monitoraggio e valutazione della qualità e dei risultati del lavoro. Anche i processi di gestione delle persone, considerando il contratto, il ruolo e il perimetro ad esso legato. Infine, sono da considerare anche le tecnologie, che devono essere adeguate e atte a garantire questo passaggio. Tutto va rivisto e ripensato secondo paradigmi diversi, poiché essi derivano da contesti passati e differenti.”
Q&A – Change Management: SOS METI!
In cosa e come, noi di METI, possiamo essere utili?
“METI fa il suo lavoro. Siamo una società di consulenza che da sempre si è occupata di change management. Da mesi ormai stiamo riflettendo sul tema delle organizzazioni ibride, pubblicando già degli articoli qui, su Epto Corner Blog.
Possiamo essere di supporto alle aziende nella riflessione, poiché ogni azienda dovrà darsi un suo modo di essere ibrida, accompagnando il management nella ricerca del modello più coerente con la cultura, con la mission e con la strategia aziendale. Diventiamo un supporto e un aiuto per rintracciare la propria identità nell’esprimere un nuovo modello organizzativo.
Possiamo, studiando questi temi, aiutare a trovare soluzioni, a trovare la trama per scrivere e costruire la storia, ma è l’azienda che deve decidere di scriverla.”
Q&A – Change Management: guida al modello ibrido
Grazie a Ferdinando, abbiamo ricevuto alcuni spunti per pensare ad un nuovo modo di vedere le organizzazioni. Pensiamo agli stormi: un’aggregazione di uccelli che vola insieme, nella stessa direzione e alla stessa velocità, senza vincoli spaziali. Chi lavora in smartworking si trova lontano da un contenimento fisico da parte dell’organizzazione. I muri degli uffici sono stati sostituiti da mura domestiche, ma non per questo il senso di appartenenza all’organizzazione deve essere inficiato. Come lo stormo di uccelli, le persone facenti parte dell’organizzazione devono essere aiutate a trovare nuovi modi di muoversi insieme.
Grazie a METI, invece, abbiamo l’opportunità di mostrarvi la testimonianza di chi ha già provato a fare questo cambiamento, a “strutturare” il suo stormo. Curiosi? Cliccate qui: LINK!
Per scoprire invece di cosa parleremo la prossima settimana… stay tuned!