Abbiamo concluso lo scorso articolo (link per leggerlo) parlandovi di UNLOCK2020, lo strumento che per noi rappresenta “la cordata” verso i core-data.
UNLOCK2020 si occupa di ripartenza, resilienza e di dati importanti, centrali per la comprensione delle risorse su cui l’organizzazione può far leva nelle emergenze, e delle aree su cui poter lavorare con interventi mirati ed efficienti, in vista del futuro.
Ricominciamo dalla cordata verso i core-data. UNLOCK2020 fa riflettere su 3 aree:
Quando scriviamo di tridimensionalità sosteniamo che il tenere presente le tre dimensioni in una relazione di interdipendenza ci porta al successo, al benessere, alla conoscenza. Questo perché moltiplica le risorse, apre alle soluzioni possibili, alimenta creatività e fiducia. Dimenticarsene non ci fa bene, è fonte di guai, come abbiamo potuto constatare in questi ultimi sei mesi.
In più, pensiamo che far emergere dati( core) sul legame delle tre dimensioni sia la chiave vincente per le decisioni, da prendere, verso i risultati da raggiungere.
Per oggi ci soffermiamo sulla dimensione individuale; quella gruppale e contestuale saranno oggetto dei prossimi contributi.
Ci sembra utile soffermarci a descrivere le caratteristiche del capo-cordata (o primo di cordata) perché queste vanno ad influire sulle caratteristiche del gruppo. Il termine si riferisce all’individuo che “comanda” e avanza per primo nell’ascensione, seguito dagli altri, detti “secondi di cordata”. Il capocordata è per noi colui che può guidare l’azienda verso la ripresa e il cambiamento, insomma verso la diffusione di un pensiero resiliente.
Nell’alpinismo, il capocordata è generalmente il più esperto, colui che rischia più di tutti, colui che deve guidare le scelte e deve agire per primo. Quando vengono scelti i componenti della cordata si tiene conto dell’esperienza, della forma fisica, della personalità e della capacità di comunicazione ed affiatamento con il team. Nell’organizzazione può essere il manager, l’HR, un responsabile o chiunque riesca a trascinare il gruppo e condurlo a raggiungere l’obiettivo.
La nostra visione della resilienza, l’abbiamo scritto, è una visione tridimensionale: l’Io si plasma attraverso il Noi e il contesto nel quale vive.
Il concetto di resilienza individuale si costruisce in una dinamica relazionale con l’Altro e in un rapporto di interdipendenza con il contesto circostante. Si potenzia grazie alle esperienze che il singolo vive e che gli permettono di favorire un sentimento di self-efficacy e di valorizzazione del Sé. Come scrive Bruno Brunod in Perseverare è umano (Trabucchi, 2012) “dobbiamo allenarci, l’allenamento è tutto”.
Per noi la resilienza individuale può essere definita come l’insieme delle caratteristiche, risorse, competenze e dimensioni inconsce di ciascun membro presente all’interno dell’organizzazione. Resilienza che il singolo può già possedere come competenza oppure elemento che può essere costruito e potenziato in un contesto organizzativo attento alle esigenze delle sue persone.
Insomma, resilienza che emerga e sia riconosciuta all’interno di una dinamica organizzativa che ponga attenzione al singolo, alle sue competenze e risorse, che sviluppi contesti facilitanti l’espressione del massimo del potenziale e quindi garantiscano le migliori performance dei singoli, dei gruppi, dell’organizzazione.
La tridimensionalità ritorna anche quando l’organizzazione deve porre le domande giuste per ottenere le risposte per scoprire il potenziale resiliente “nascosto” delle sue risorse. Queste domande devono essere poste su tre aree chiave che rendono l’individuo resiliente, cioè capace di gestire il cambiamento e di intervenire in azienda per renderla più competitiva:
La vitalità dell’individuo resiliente può essere definita come la capacità di tradurre l’energia fisica e cognitiva di cui si dispone in comportamenti operosi e dinamici, mantenendo un impegno (il cosiddetto commitment organizzativo) ed un’attenzione costante verso i fenomeni aziendali.
Il locus of control riguarda il porsi di fronte ad un contesto difficile da comprendere e gestire ponendo attenzione al sé, alla propria capacità di intervenire e modificare il corso degli eventi. Questo modo di percepire il momento presente permette di affrontare le difficoltà con equilibrio e padronanza di sé, in modo che ogni evento sia frutto della propria capacità decisionale, di intervento. Questo garantisce all’individuo resiliente di agire con responsabilità diventando soggetto attivo in ogni circostanza.
L’autoefficacia e la proattività riguardano la propensione dell’individuo a considerare le proprie risorse come efficaci e necessarie per far fronte alle richieste dell’ambiente ed intervenire di conseguenza in modo proattivo. Orientare il proprio pensiero in maniera efficiente e pianificare azioni utili, essere una risorsa per l’organizzazione.
Bandura afferma che il grado di autoefficacia permette ad ogni persona di compiere scelte, trovare motivazioni e regolare il suo comportamento basandosi sul proprio sistema di convinzioni. L’autoefficacia ha quindi una certa influenza sulla motivazione e grande importanza nella scelta degli obiettivi da perseguire. Più il senso di efficacia è forte, più gli obiettivi scelti saranno elevati e maggiore sarà la determinazione a raggiungerli ed agire con proattività. Le convinzioni di efficacia permettono anche di vedere gli imprevisti e gli impedimenti sotto una luce più ottimistica che pessimistica.
Unlock2020 è uno strumento pensato per misurare il potenziale resiliente della vostra cordata verso i core-data. Dal riconoscimento e/o potenziamento delle caratteristiche individuali di cui abbiamo parlato è possibile:
La valorizzazione avviene quasi sempre all’interno di gruppi e team, piccoli contesti, sempre più spesso virtuali, palestre di addestramento, oggetto di cure ed attenzione delle organizzazioni nei percorsi di training. Per questo nei prossimi articoli parleremo delle altre due aree su cui si orienta UNLCOK2020: quella organizzativa (il saper condividere, il saper comprendere i contesti e il saper organizzare) e quella dei contesto (l’essere affidabili, l’essere parte e il costruire sicurezza).
UNLOCK2020 vi consentirà di leggere core-data che comunichino come l’insieme delle persone della propria organizzazione vive il proprio lavoro, la missione, il momento; permetterà di potenziare e sviluppare un clima volto all’ascolto e alle relazioni, in cui le parole chiave saranno la capacità di accettare sfide complesse e avere una visione realistica delle proprie potenzialità e risorse.
Siete curiosi? Provate la demo gratuita (la trovate qui: link) e visitate il nostro sito (link)!
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